IL PASSERO DEL GIAPPONE

(Lonchura striata domestica)

Nell’anno 2007 nasce ufficialmente il Club Italiano Passero del Giappone.

Questa Lonchura tanta amata, ma allo stesso tempo sottovalutata, è presente negli allevamenti di uccelli Esotici in qualità di Balia da sempre.  Le sue potenzialità però sono molte altre!

Ottimi genitori, rustici e adattabili, sono tra gli Esotici più gestibili e consigliati per chi vuole iniziare l’esperienza d’allevamento.

Avendo partecipato attivamente, in qualità di Socio Fondatore, alla formazione del Club e alla realizzazione e cura del relativo Sito internet e  del Forum, ci limiteremo a fornire qui un  “Tutorial” per neofiti, invitandovi però a leggere tutti gli approfondimenti di questa specie direttamente dall’omonimo sito Internet ufficiale e a seguire le discussioni sul Nostro Forum dedicato interamente a questa fantastica Lonchura.

www.clubpasserodelgiappone.it

LA STORIA del PdG

(Si ringrazia per la collaborazione la carissima amica e socia Giada Cappuzzo dell’allevamento “Ali di Giada”)

Il Passero del Giappone (Lonchura striata domestica) non è un uccello che si può trovare in natura, in quanto risulta dagli accoppiamenti tra L. striata subsquamicollis e L. s. swinhoei (meno accreditata l’ipotesi che tra i suoi antenati ci siano anche cappuccini, becchi di piombo e argento etc.).

1700 dalla Cina arrivano in Giappone i primi soggetti;

1785 appare il primo rosso-bruno (mutazione feomelanica);

1860 arrivano in Europa i primi PdG: una coppia di bianchi;

1871 è il tedesco Karl Russ il responsabile della diffusione in Europa del Pdg e della variazione del nome da Bengalese o Fringuello del Bengala a JAPANISCHE MOVCHEN (letteralmente PICCOLO GABBIANO GIAPPONESE);

1930 appare la varietà ciuffata, all’epoca estremamente apprezzata;

1950 inizia, da parte di allevatori danesi, il ritorno a soggetti melanici monocromati, tendendo ad escludere i bianchi e pezzati dalla riproduzione;

1955 in Germania, grazie ai soggetti danesi ed all’incrocio con Lonchure selvatiche (L. malacca, maja e castaneotorax), si ottengono soggetti di buona taglia e colorazioni sature: i primi soggetti da esposizione;

1963 il primo PdG partecipa, in Bassa Sassonia, ad una mostra ornitologica;

1975 è in Germania, Belgio e soprattutto in Olanda dove si sviluppa maggiormente l’allevamento in selezione di questo piccolo esotico e sempre in Olanda nasce il primo club a lui dedicato : “Japanese Meewen Club”;

1993 viene redatto uno standard C.O.M. (Confèdèration Ornithologique Mondiale).

LE PRIME MUTAZIONI RICONOSCIUTE

NERO BRUNO: le cromie di questi soggetti derivano da un perfetto equilibrio quantitativo tra le varie melanine (EU-NERE, EU-BRUNE, FEO). È una mutazione dominante.

MOKA BRUNO: mutazione recessiva autosomica dove la percentuale di feomelanine rimane invariata, con una riduzione di circa il 50% delle eumelanine. Essenziale è la saturazione del bruno e l’uniformità cromatica.
I difetti si riscontrano in una scarsa o errata diffusione delle eumelanine, come nel caso di maschere troppo marcate o tonalità troppo tendenti al feo.

ROSSO BRUNO: mutazione recessiva autosomica, allelica alla moka bruno (ciò significa che è recessiva sia nei confronti della nero bruno che della moka bruno), provoca l’inibizione dell’eumelanina con la massima saturazione della feomelanina.

GRIGIO: mutazione recessiva autosomica che blocca il deposito della feomelanina grazie ad un meccanismo di sostituzione in favore della eumelanina che viene però depositata in modo non uniforme nella penna dando origine così al colore caratteristico.

PASTELLO: mutazione recessiva autosomica che causa una diluizione del 50% di tutti i pigmenti. Abbiamo i PASTELLO propriamente detti ove la diluizione avviene in modo uniforme su tutto il piumaggio e gli ALI CHIARE in cui si deve avere il massimo contrasto tra la depigmentazione quasi totale delle copritrici alari, remiganti e copritrici ventrali e la massima intensità cromatica del resto del corpo (testa, petto, dorso, coda, calzone).

PEZZATO: il soggetto deve avere il 50% del corpo bianco e il 50% melanizzato, con pezzature il più possibili simmetriche e regolari.

CIUFFATO: il ciuffo deve essere completo, posizionato al centro del cranio, circolare e ben proporzionato, con gli occhi sempre visibili.

SCUDATO: la melanizzazione deve essere presente sul dorso ed il calzone, ben delineata e contrastante con il resto del piumaggio bianco. Sono ammesse aree melanizzate della testa (calotta), attorno ad entrambi gli occhi (occhiali).

Articolo Scritto da Giada Cappuzzo – Riadattato da Alex Solbiati (Allevamento Nevada) – concesso al CLUB ITALIANO PDG